L'amore per l'Arte
Giampaolo Ghisetti nasce a Venezia nel 1944, autodidatta, si avvicina alla pittura verso la metà degli anni cinquanta. Negli anni sessanta partecipa a varie collettive acquisendo segnalazioni e premi. In quel periodo si trasferisce a Murano e inizia l'attività di decoratore su vetro. La fama della sua abilità gli vale commissioni da tutto il mondo e lo porta ad eseguire ritratti delle più rilevanti personalità della cultura, dello spettacolo e della politica. Contemporaneamente Ghisetti si dedica assiduamente alla sua arte primaria, la pittura. Nel 1970 viene premiato con diploma di medaglia d'oro dall'Accademia di S. Andrea in Roma. Sue opere si trovano incollezioni italiane e straniere. Vive e lavora a Murano-Venezia
Giampaolo Ghisetti was born in Venice in 1944, self-taught, he approached painting in the mid-1950s. In the sixties he took part in various group exhibitions, receiving mentions and prizes. In that period he moved to Murano and began working as a glass decorator. The fame of his skill earned him commissions from all over the world and led him to paint portraits of the most important personalities in culture, entertainment and politics. At the same time, Ghisetti assiduously dedicated himself to his primary art, painting. In 1970 he was awarded a gold medal diploma by the Accademia di S. Andrea in Rome. His works can be found in Italian and foreign collections. He lives and works in Murano-Venice
C’è una stagione dello spirito in cui le passioni s’acquietano, l’aria diventa tersa e tutto, nell’esperienza dell’uomo, sembra assumere una nuova armonia. E’ il momento aurorale dell’esistenza,in cui gli occhi scoprono il mondo col ritrovato candore dei sentimenti. E’ qui, in questo eden ideale, che s’è fermata la pittura di Giampaolo Ghisetti. Qui essa ha assunto toni chiari e luminosi, s’è depurata da ogni fastidioso particolarismo, ha mirato all’essenzialità delle forme. S’è fatta estatico incantamento.
Ghisetti è un pittore veneziano da molti anni residente ai margini di un’isola come Murano, a contatto diretto con la laguna. Ha sempre dipinto. Come gli antichi artigiani muranesi s’è cimentato nella decorazione del vetro con smalti a fuoco; ha eseguito copie e variazioni di copie di quadri cinquecenteschi e seicenteschi. Il suo tirocinio è stato lungo e meticoloso, attento ad apprendere anche i piccoli particolari (i trucchi) del mestiere. Ha raggiunto così, gradualmente ma con estrema coscienza professionale, una maturità artistica.
Il suo sguardo s’è volto, col tempo, ad una decantazione dell’oggetto, cioè ad una purificazione. Tutto ha cominciato ad obbedire ad un ritmo pacato delle cose: ad una musica interiore. Gli esempi erano lontani: il quattrocento toscano, soprattutto con Piero della Francesca e con l’Angelico; la pittura fiamminga nella versione più puristica (quindi Vermeer); in un’ottica più ravvicinata, i nostri anni Venti, con le lezioni di Carrà e Morandi. Più che derivazioni stilistiche, s’è trattato di assonanze spirituali: un clima, appunto, di ritrovata serenità dell’anima.
Ecco quindi la sua interpretazione del mondo. Essa nasce inizialmente da una meditazione un approfondimento, mirando anche e soprattutto alle distese immote della laguna attorno a Murano. Il paesaggio s’è impresso all’interno, saldandosi con le suggestioni della storia dell’arte. Gli scorci lagunari, con l’acqua cilestrina e le piccole case sul fondo, hanno assunto una dimensione d’incanto, di lungo silenzio: le forme si sono armonizzate, i colori hanno cominciato a “ cantare “ totalmente.
L’occhio dalla finestra di casa s’è spinto lontano, verso la distesa della laguna; poi, magari, è tornato sugli oggetti familiari, le piccole nature morte di stoviglie e frutta sul tavolo; e, ancora, ha ricreato alberi e case tra natura e fantasia. Negli spazi rarefatti si sono adagiati nudi pudichi ed armoniosi; altre figure femminili sono apparse su spiagge deserte tra ombrelloni colorati. Hanno fatto irruzione le maschere del Carnevale veneziano; e i volti ilari si son fatti d’un colpo severi, persino dolorosi, in una assorta Deposizione … Un quadro dopo l’altro: una galleria di angolazioni del mondo, ma un unico sentimento che le unisce. Luci smorzate con dolcezza; Mezzi toni sapientemente accostati; geometrie semplici in perfetto accordo. Pittura come musica.
Lui, Ghisetti, non parla molto. Dice : “ L’immagine ho bisogno di filtrarla” . Il suo è un lungo e paziente approccio ad una misura aurea delle cose. Ha imparato a semplificare senza mai banalizzare; ha persino adoperato le scomposizioni cubistiche per arrivare ad una sintesi non gratuita, bensì rispondente ad una forma intellettuale. Niente impressionismo, quindi; e neppure un cenno di deformazione espressionistica.
Un velo di chiarori diffusi vibra appena nell’aria: le stesure sono nette, fino al limite di una bidimensionalità entro cui la prospettiva si forma secondo la grande regola rinascimentale; e l’aria e la luce si percepiscono nello spazio assorto. Anche laddove (come nelle composizioni con figure) le linee assumono un movimento serrato, tutto si svolge secondo armoniche strutture, con ritmi che traspaiono sempre nell’orchestrazione del comporre.
Un filtro, appunto, guida la mano del pittore. Nulla viene a disturbare questo sforzo della mente di raggiungere una serenità che non è soltanto estetica: riflette un modo di vivere.
Siamo ben lontani dalle nevrosi e dalle sofisticazioni del nostro tempo; ma siamo vicini a quell’approdo cui la pittura d’oggi tende, come una insopprimibile necessità interiore.
Paolo Rizzi 1993
Here he has taken clear and luminous tones, cleansed from every annoying detail, he aimed at the essence of forms. It become an ecstatic enchantment.
Ghisetti is a Venetian painter, for many years residing on the edge of an island like Murano, in direct contact with the lagoon. He has always painted. Like the ancient Murano artisans, he has been used paintings in glass decoration with enamels and he has made copies and variations of copies of sixteenth and sevententh century paintings.
His internship was long and meticulous, also attentive to learning the little details (tricks) of the craft, he achieved this artistic maturity gradually but with an extreme professional conscience.
His glance, over time, faced a decantation of the object, that is, a purification. Everything began to obey a peaceful pace of things an inner music.
The examples were far away: the 14th century Tuscan( especially with Piero della Francesca and Beato Angelico) , Flemish painting in the most purist version, then Vermeer and most recentely the lessons of Carrà and Morandi.
More than stylistic derivations, it has been about spiritual assonances: a climate, in fact, of the regained serenity of the soul.
Here is
his interpretation of the world. It originates from a meditation,
from a continuous deepening, aiming, and above all, to the immense
stretches of the lagoon around Murano. The landscape has embellished
inside, with the suggestions of the history of art. The lagoon views,
with cylinder water and small houses on the bottom, have taken on a
dimension of charm, long silence: the shapes have harmonized, the
colors began to "sing" altogether.
The eye from the
window of the house pushed far away to the expanse of the lagoon;
then, perhaps, it is back on the familiar objects, the small dead
nature of tableware and fruit; and yet, it has recreated trees and
houses between nature and fantasy. Naked and harmonious bare feet lay
in the rare spaces; other female figures have appeared on deserted
beaches among colored umbrellas.
They
recall the masks of the Venetian Carnival; in which the lyrical
faces have been made of a severe, even painful stroke, in an absorbed
“Deposition” ... One picture after another: a gallery of angles
of the world, but a unique feeling that unites them. Light dimmed
with sweetness; words cleverly approached; simple geometries in
perfect agreement. Painting as music.
He, Ghisetti, does not speak
much. She says, "I need to filter the image." His is a long
and patient approach to a golden measure of things. He has learned to
simplify without ever trivializing; he even used cubistic
decompositions to get a free synthesis, but responding to an
intellectual form. No impressionism, therefore; nor even a nod of
expressionist deformation.
A veil of diffused lightening vibrates
just in the air: the shapes are net, to the limit of a
two-dimensionality within which the perspective is formed according
to the great Renaissance rule; and the air and light are perceived in
the absorbed space. Even where (as in compositions with figures) the
lines assume a tight movement, everything is done according to
harmonic structures, with rhythms that always transpire in the
orchestration of the composite.
A filter, in fact, guides the
painter's hand. Nothing gets distracted by this effort of the mind to
achieve serenity that is not just aesthetic: it reflects a way of
life.
We are far from the neuroses and sophistications of our
time; but we are close to that approach which today's painting leans
towards as an inexpressible inner necessity.
Paolo
Rizzi 1993
Fondamenta C.Parmense 10 , Murano VE